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17/06/2024

Fondo Opere Indifferibili: cos’è e come si accede

Fondo Opere Indifferibili: cos’è e come si accede

La problematica degli eccezionali rincari dei materiali da costruzione negli appalti pubblici e dell’energia da tempo interessa gli enti appaltanti, gli operatori economici, le associazioni di categoria ed il MIT.

Al fine di far fronte agli abnormi fenomeni inflativi di portata globale, che rendono difficoltoso l'avvio delle gare per nuove opere, il decreto-legge 17 maggio 2022 n. 50 (c.d. DL Aiuti), convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91, ha disciplinato un meccanismo di adeguamento delle basi di asta. Nello specifico, l'articolo 26, comma 7, del predetto DL n. 50/2022 ha istituito il Fondo per l'avvio delle opere indifferibili, finalizzato a consentire l'avvio entro il 31/12/2022 delle procedure di affidamento previste dai cronoprogrammi degli interventi.

In un primo momento è stato infatti previsto che “In caso di insufficienza delle risorse, per fronteggiare i maggiori costi derivanti dall'aggiornamento dei prezzari utilizzati nelle procedure di affidamento delle opere pubbliche avviate successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre 2022, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze il «Fondo per l'avvio di opere indifferibili”, con una dotazione di 1.500 milioni di euro per l'anno 2022, 1.700 milioni di euro per l'anno 2023, 1.500 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 1.300 milioni di euro per l'anno 2026”.

Il fondo è iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze e la procedura è gestita dal Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, mediante i propri sistemi informativi.

Modalità di accesso al Fondo Opere Indifferibili

Con successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2022, pubblicato in GU n. 213 del 12 settembre 2022, sono state quindi disciplinate le modalità di accesso al suddetto Fondo per l'avvio delle opere indifferibili, al fine di consentire la presentazione delle istanze di accesso al Fondo con modalità automatizzate e telematiche da parte delle Stazioni Appaltanti.

Sul punto si precisa che le richieste delle stazioni appaltanti conseguono alle istanze presentate alle stesse dalle imprese appaltanti, le quali quindi restano in attesa di una “restituzione” di quanto pagato a causa degli aumenti dei materiali da costruzione e dell’energia impiegati nell’ambito dell’esecuzione dei lavori d’appalto.

Per quanto attiene alle compensazioni del caro prezzi materiali a favore delle imprese che hanno subito l'aumento dei costi per appalti in corso d'opera nel 2024, è stato adottato il decreto del 28 febbraio 2024 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), il quale disciplina le modalità operative e le condizioni di accesso al Fondo opere indifferibili per il caro materiali di cui all’art. 26 comma 6-quater del DL 50/2022 relativamente all'anno 2024, e quindi la regolazione delle richieste da parte delle stazioni appaltanti, che poi a cascata compenseranno i maggiori costi sostenuti dalle imprese.

Trattasi del provvedimento attuativo della disposizione di cui all'art. 26 (recante “Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici di lavori”) del DL 50/2022 (c.d. DL Aiuti) con specifico riferimento all'anno 2024.

Procedura per l’accesso al Fondo Opere Indifferibili

Nel suddetto decreto sono state indicate le modalità e le date (forchette temporali) nel rispetto delle quali le stazioni appaltanti devono presentare le istanze al fine di accedere tempestivamente e con successo al Fondo adeguamento prezzi (caro materiali) per l'anno 2024.

Il citato decreto, all’art. 1, disciplina gli appalti che rientrano nell'applicazione del Fondo, prevedendo che lo stesso si applichi alle ipotesi individuate ai sensi dell’art. 26, commi 6-bis, 6-ter e 12 del DL 50/2022, ed in particolare:

“- agli appalti pubblici di lavori, ivi compresi quelli affidati a contraente generale, aggiudicati sulla base di offerte, con termine finale di presentazione entro il 31 dicembre 2021, relativamente agli stati di avanzamento concernenti le lavorazioni eseguite o contabilizzate dal direttore dei lavori ovvero annotate, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024;

- agli appalti pubblici di lavori aggiudicati sulla base di offerte con termine finale di presentazione compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 che non abbiano accesso al Fondo di cui all'art. 26, comma 7 del DL 50/2022, con riferimento alle lavorazioni eseguite o contabilizzate ovvero annotate dal direttore dei lavori, sotto la responsabilità dello stesso, nel libretto delle misure, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024”.

Presentazione delle richieste telematiche

Il medesimo decreto regolamenta poi le modalità e i termini di presentazione della richiesta telematica ai fini dell’accesso alle risorse: segnatamente, le stazioni appaltanti, cioè i soggetti tenuti all'applicazione del – previgente – decreto legislativo 50/2016 (applicabile ratione temporis) relativamente ai contratti di cui all'art. 26 commi 6-bis e 6-ter del DL 50/2022, oltre che le società del gruppo Ferrovie dello Stato, dell'ANAS S.p.A ecc. devono richiedere l'accesso alle risorse del Fondo con istanza presentata telematicamente alla Direzione generale per l'edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali del Ministero, attraverso la piattaforma https://adeguamentoprezzi.mit.gov.it entro il 31 gennaio 2025.

Nello specifico, i soggetti individuati dalla disciplina (Stazioni Appaltanti), possono presentare l'istanza di accesso al Fondo durante le seguenti finestre temporali:

I finestra temporale: dal 1° aprile 2024 al 30 aprile 2024;

II finestra temporale: dal 1° luglio 2024 al 31 luglio 2024;

III finestra temporale: dal 1° ottobre 2024 al 31 ottobre 2024;

IV finestra temporale: dal 1° gennaio 2025 al 31 gennaio 2025.

Valutazione delle istanze di accesso al Fondo Opere Indifferibili

Al termine di ciascuna finestra temporale, il Ministero esaminerà le istanze e deciderà cumulativamente su di esse secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande stesse, emanando appositi decreti direttoriali nei termini della seguente tempistica:

- entro il 31 maggio 2024, per le istanze presentate dal 1° aprile 2024 al 30 aprile 2024;

- entro il 31 agosto 2024, per le istanze presentate dal 1° luglio 2024 al 31 luglio 2024;

- entro il 30 novembre 2024, per le istanze presentate dal 1° ottobre 2024 al 31 ottobre 2024;

- entro il 28 febbraio 2025, per le istanze presentate dal 1° gennaio 2025 al 31 gennaio 2025.

Assegnazione delle risorse

Entro 30 giorni dall’adozione dei decreti direttoriali di riconoscimento delle somme, il Ministero provvederà all’assegnazione delle risorse e al loro trasferimento alle stazioni appaltanti secondo l’ordine cronologico di presentazione delle istanze. Le stazioni appaltanti, a loro volta, potranno quindi trasferire le somme riconosciute alle imprese impegnate nella realizzazione dei lavori; è quindi solo al termine della rappresentata procedura che le stazioni appaltanti procederanno alle compensazioni alle imprese, e a quest’ultime verrà “restituito” quanto pagato a causa degli aumenti dei materiali da costruzione e dell’energia impiegati nell’ambito dell’esecuzione dei lavori d’appalto.

Si è quindi aperta lo scorso 1° aprile la prima delle quattro nuove finestre temporali a disposizione delle stazioni appaltanti che intendono richiedere – su previa istanza delle imprese – le risorse necessarie per fronteggiare l’aumento dei costi dei materiali da costruzione impiegati nell’esecuzione dei lavori d’appalto e conseguentemente adeguare i prezzi delle opere in corso nel 2024.

Sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.100 del 30 aprile 2024 è stato pubblicato il Decreto 2 aprile 2024 - Fondo opere indifferibili - Procedura ordinaria, secondo semestre. Assegnazione definitiva nonchè revoche degli interventi per i quali non è stato riscontrato il requisito dell'avvio della procedura di affidamento entro il 31 dicembre 2023.

Le novità introdotte dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici

In questo contesto, viene in rilievo anche il nuovo Codice dei Contratti Pubblici  adottato con D.lgs. n. 36/2023, efficace dallo scorso 1° luglio 2023 e che, su tali tematiche, ha introdotto rilevanti novità e, persino, cristallizzato principi sa sempre immanenti la materia della contrattualistica pubblica.

In particolare, il principio della salvaguardia e conservazione dell’equilibrio sinallagmatico tra le Parti è oggi espressamente positivizzato dall’art. 9 del D.lgs. n. 36/2023, ai sensi del quale “Se sopravvengono circostanze straordinarie e imprevedibili, estranee alla normale alea, all’ordinaria fluttuazione economica e al rischio di mercato e tali da alterare in maniera rilevante l’equilibrio originario del contratto, la parte svantaggiata … ha diritto alla rinegoziazione secondo buona fede delle condizioni contrattuali”.

Inoltre, ai sensi dell’art. 60 del D.lgs. n. 36/2023 è espressamente previsto che “Nei documenti di gara iniziali delle procedure di affidamento è obbligatorio l’inserimento delle clausole di revisione prezzi. Queste clausole … si attivano al verificarsi di particolari condizioni di natura oggettiva, che determinano una variazione del costo dell’opera, della fornitura o del servizio, in aumento o in diminuzione, superiore al 5 per cento dell’importo complessivo e operano nella misura dell’80 per cento della variazione stessa, in relazione alle prestazioni da eseguire”.

Il ruolo svolto dal Fondo Opere Indifferibili per lo sviluppo economico

Il Fondo per l’avvio di Opere indifferibili ha rappresentato – e rappresenta tutt’ora – uno strumento importante per garantire la realizzazione e conclusione delle opere pubbliche nel rispetto dei tempi e dei costi stabiliti. Trattasi di uno strumento che si è rivelato strategico nel rilanciare – e nel continuare a sostenere – lo sviluppo economico e sociale del Paese dopo la crisi provocata dalla pandemia e dal conflitto bellico russo-ucraino, che hanno determinato gli abnormi ed eccezionali fenomeni inflativi degli ultimi anni.

 

Avv. Daniele Bracci, Studio Piselli & Partners